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Scioglimento di tre consigli comunali per infiltrazioni mafiose: la decisione del Consiglio dei Ministri

    Roma, 27 marzo 2025 – Il governo interviene contro le infiltrazioni mafiose nelle amministrazioni locali. Il Consiglio dei Ministri ha sciolto i consigli comunali di San Luca (Reggio Calabria), Poggiomarino (Napoli) e Tremestieri Etneo (Catania). La decisione mira a ristabilire la legalità e il corretto funzionamento delle istituzioni locali, colpite da condizionamenti che ne compromettevano la gestione trasparente.

    Il provvedimento del governo

    Presieduto dal Vice Presidente Antonio Tajani, il Consiglio dei Ministri ha approvato il provvedimento su proposta del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Le indagini hanno accertato la presenza della criminalità organizzata nelle amministrazioni comunali, compromettendo l’operato degli enti locali. Secondo i rapporti investigativi, i legami con le organizzazioni mafiose avevano portato a decisioni amministrative alterate, gestione opaca delle risorse pubbliche e assegnazioni irregolari di appalti.

    Tale provvedimento rappresenta una misura necessaria per garantire il buon governo e la tutela dei cittadini. Lo scioglimento dei consigli comunali è uno degli strumenti previsti dallo Stato per contrastare fenomeni di infiltrazione criminale e restituire alle comunità un’amministrazione libera da condizionamenti illeciti.

    Cosa prevede la legge

    Lo scioglimento si basa sull’articolo 143 del Testo unico degli enti locali (decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267). Questo articolo prevede che, in caso di infiltrazioni mafiose, il comune venga commissariato per garantire trasparenza e correttezza nella gestione pubblica. L’intervento viene adottato dopo un’attenta analisi della situazione locale, condotta da prefetture e forze dell’ordine, e solo quando emergono evidenze chiare di un’influenza criminale sulla macchina amministrativa.

    Il meccanismo di commissariamento consente allo Stato di riprendere il controllo della gestione pubblica, rimuovendo eventuali funzionari o amministratori coinvolti o condizionati da gruppi criminali. Durante questo periodo, vengono adottate misure per rafforzare i controlli e impedire il ripetersi di situazioni simili.

    La gestione commissariale

    Per i prossimi diciotto mesi, una Commissione straordinaria amministrerà i tre comuni. Il loro compito sarà ristabilire la legalità, migliorare la trasparenza e garantire il buon funzionamento delle istituzioni locali. Queste commissioni sono composte da funzionari pubblici esperti, nominati dal Ministero dell’Interno, e avranno il compito di verificare ogni aspetto della gestione amministrativa, finanziaria e contabile dell’ente.

    Il commissariamento comporterà una revisione degli atti amministrativi e l’introduzione di misure per garantire il rispetto delle normative vigenti. Inoltre, saranno intensificati i controlli sugli appalti pubblici e sulle concessioni, settori spesso oggetto di ingerenze criminali.

    Un fenomeno ricorrente

    Negli ultimi anni, diversi comuni italiani sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose. Solo nel 2024, il governo ha dovuto intervenire in numerose amministrazioni locali, soprattutto nel Sud Italia, ma anche in alcune regioni del Centro-Nord. La criminalità organizzata continua a cercare di influenzare le amministrazioni locali attraverso pressioni, corruzione e minacce, mettendo a rischio la trasparenza e l’efficacia delle istituzioni.

    La lotta alle infiltrazioni mafiose rappresenta una sfida costante per lo Stato, che attraverso questi interventi cerca di garantire il rispetto della legalità e il corretto funzionamento della pubblica amministrazione. Gli scioglimenti decisi oggi si inseriscono in un quadro più ampio di azioni per contrastare l’illegalità e rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

    Il Consiglio dei Ministri, iniziato alle ore 12:11, si è concluso alle 12:25.