Dopo aver suscitato un acceso dibattito con la partecipazione di Fedez al congresso dei Giovani di Forza Italia, la riflessione sui confini tra politica, cultura pop e comunicazione digitale si arricchisce di un nuovo tassello. È online il nuovo episodio di Pulp Podcast, che ospita Maurizio Gasparri e Giuseppe Cruciani per un confronto diretto e senza filtri, tra provocazioni, dichiarazioni politiche e riflessioni sul ruolo dell’informazione.
La puntata si apre con un chiarimento di Fedez sulla sua discussa presenza all’evento azzurro: «Il contesto vale più del concetto», afferma l’artista. Gasparri interviene per smentire le ricostruzioni di Massimo Giletti, precisando che la presenza del cantante non è stata simbolo di adesione o modello da seguire, ma «un’occasione di dialogo».
Il rapporto tra i due, racconta il senatore, nasce su Twitter, tra battute pungenti e repliche taglienti. A far esplodere la polemica fu l’ormai celebre epiteto “coso colorato”. Il confronto si estende poi al tema del linguaggio sui social, degli haters e dei due pesi e due misure che, secondo i protagonisti, colpiscono in modo diverso personaggi pubblici e cittadini comuni.
A intervenire è anche Giuseppe Cruciani, che cita il caso del docente universitario finito sotto accusa per aver insultato la figlia del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Pur giudicando grave il gesto, Cruciani si dice contrario al licenziamento del professore: «Sono convinto che la Meloni lo perdonerà».
Non mancano riferimenti a Roberto Vannacci, definito ironicamente da Cruciani “il pioniere del free speech”, nonostante a sua volta abbia querelato Pier Luigi Bersani. Gasparri prende le distanze: «Non ho mai trovato adeguato che facesse dichiarazioni politiche mentre era in servizio. Sono contro l’improvvisazione politica».
Tra gli altri temi affrontati, anche il lavoro della commissione parlamentare sul caso Orlandi, di cui Gasparri fa parte. Il senatore esprime perplessità sull’efficacia di indagini così distanti nel tempo: «Creano aspettative che generano frustrazioni». Netta la sua difesa del ruolo della Chiesa e del Pontefice, respingendo ogni accusa di conflitto d’interessi.
Si parla anche della famiglia Berlusconi. Gasparri ringrazia per il sostegno morale e politico, precisando che ogni contributo economico segue i limiti di legge. Cruciani aggiunge che Pier Silvio Berlusconi è oggi l’interlocutore di riferimento per i vertici del partito fondato dal padre.
In chiusura, il dibattito si accende su un tema spinoso: il recente stop del TAR di Bologna alla vendita di cannabis light. Cruciani interroga Gasparri su una presunta contraddizione interna al centrodestra, tra sostegno alle imprese e chiusura verso il mercato della cannabis legale. Il senatore replica fermamente: «Tutte le droghe fanno male».
Il nuovo episodio di Pulp Podcast, fresco vincitore del premio “Miglior Podcast Italiano” ai Best Movie Comics & Games, conferma il format come spazio di confronto sui temi caldi dell’attualità, dove politica e cultura si intrecciano, senza filtri.