Roma – Un Consiglio dei Ministri corposo e denso di provvedimenti, quello che si è tenuto il 4 aprile a Palazzo Chigi. Al centro dell’agenda, tre priorità dichiarate: rafforzare i diritti delle persone con disabilità, rispondere alla carenza di personale sanitario e aggiornare le misure di sicurezza e giustizia penale. Il tutto, con un occhio ai conti pubblici e al riordino amministrativo.
Disabilità: verso un nuovo modello di valutazione e presa in carico
Il primo pacchetto di interventi ha riguardato il decreto legislativo in attuazione della legge delega sulla disabilità (legge 227/2021). L’obiettivo è chiaro: semplificare e rendere più equo il sistema di accertamento della condizione di disabilità, superando il meccanismo frammentato attuale e introducendo un processo unico di valutazione che riconosce la persona nella sua interezza. Il nuovo modello ruota attorno al “profilo di funzionamento”, costruito in base ai criteri della classificazione ICF dell’OMS, e punta a definire progetti di vita personalizzati, costruiti insieme alla persona interessata e alle istituzioni coinvolte.
Viene così istituita una nuova procedura di accertamento unico, basata sulla valutazione multidimensionale. Le commissioni ASL vengono sostituite da unità di valutazione multidisciplinare, coordinate da professionisti formati sul nuovo impianto normativo. Il processo sarà progressivo: sperimentazione dal 2025, regime ordinario dal 2026. Per i minori, i progetti di vita saranno integrati con il PEI e il progetto riabilitativo. Per gli adulti, saranno la base per l’accesso integrato ai servizi sanitari, sociali, educativi e lavorativi.
Sanità: più borse per la medicina generale, nuove assunzioni e poteri straordinari al Commissario Covid
Sul fronte sanitario, il decreto approvato introduce norme urgenti per affrontare la carenza di personale. Si aumenta la dotazione del Fondo sanitario nazionale di 250 milioni di euro per il 2025, di cui una parte destinata all’incremento delle borse di studio in medicina generale: da 1.814 a 3.000. Un passaggio cruciale per dare ossigeno alla medicina di base, sempre più sotto pressione.
Inoltre, le Regioni potranno aumentare le retribuzioni orarie del personale medico e sanitario in pronto soccorso, anche con risorse proprie, per rendere più attrattivi incarichi oggi spesso rifiutati. Vengono anche prorogati gli incarichi del personale assunto durante l’emergenza Covid-19, con possibilità di stabilizzazione, e rinnovato il mandato del Commissario straordinario per l’emergenza sanitaria fino a metà 2025, con nuovi poteri di coordinamento anche per la gestione del PNRR in ambito sanitario.
Giustizia e sicurezza: pene più severe e nuove misure di contrasto
Non manca la stretta sul fronte della giustizia penale. Il decreto approvato dal Consiglio prevede un inasprimento delle pene per alcuni reati, tra cui l’evasione e la violazione degli obblighi imposti con misure cautelari. Si introducono nuove misure interdittive per i casi di violazione dei divieti di avvicinamento alle vittime di violenza domestica, con la possibilità per il giudice di imporre il braccialetto elettronico fin dalla fase delle indagini.
Inoltre, si punta a migliorare l’efficienza del sistema carcerario: rafforzati gli organici, aggiornati i protocolli operativi, introdotte norme per la digitalizzazione dei fascicoli e per la dematerializzazione di documenti e atti. Il governo intende anche rendere più efficiente il controllo dei detenuti e il monitoraggio delle misure alternative alla detenzione.
Altri provvedimenti: Olimpiadi, Protezione civile e semplificazioni
Tra le misure approvate, spicca anche un decreto per accelerare gli interventi in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, con la nomina di un Commissario straordinario. Per la Protezione civile, si rafforza il sistema nazionale con nuove risorse e semplificazioni procedurali, anche in materia di ricostruzione post-emergenza.
Infine, il Consiglio ha approvato in esame preliminare due importanti decreti legislativi: uno sul riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, e uno sul riassetto delle disposizioni in materia di procedimenti e servizi digitali della pubblica amministrazione. Due tasselli del più ampio mosaico della riforma della PA, su cui l’esecutivo punta anche in chiave PNRR.